Ogni storia, un linguaggio, un tone of voice

Caratteristica tutta italiana, a sentir dire i “cugini” europei, è l’accompagnamento della parola coi gesti. Noi italiani “parliamo” con le mani.

A ben vedere, invece, risulta vincente. Ne viene infatti, che  il nostro linguaggio risulti più chiaro, i concetti chiave vengano meglio evidenziati e il senso del discorso maggiormente compreso. In altre parole, è come se mettessimo sottolineature, caratteri bold, H1 e H2 al discorso parlato.

Da questo punto di vista, scrivere (apparentemente) sembra  più semplice: i caratteri sono visivamente riconoscibili, la punteggiatura rende il ritmo del ragionamento e la sintassi (se corretta) è immediata.

In fondo siamo scolarizzati e un soggetto, predicato, complemento siamo in grado di indicarli. Questo per qualcuno potrebbe risultare sufficiente nella produzione di  testi, tuttavia non è proprio così.

Nell’articolo precedente veniva sottolineato che con ogni interlocutore e in ogni contesto usiamo approcciarsi in modo diverso: nella forma, nei gesti, nel tono in cui ci rivolgiamo al prossimo. Ad un colloquio di lavoro vi presentereste in tenuta da spiaggia?

Analizzare il Target

Con Buyer Persona si intende la creazione di profili ideali di clienti che aiutano a produrre e veicolare contenuti e informazioni utili.
Ardath Albee, CEO di Marketing Interactions, descrive come i framework di buyer persona possono aiutare a unificare il messaggio del tuo marchio, dal marketing alle vendite e oltre. 

Per farla brevissima, studiando il mio pubblico posso effettivamente declinare la comunicazione in base a chi mi rivolgo.

Tipologie di Tone of Voice

Se abbiamo creato bene la nostra “buyer persona” e abbiamo deciso come ha intenzione di “parlare” il nostro marchio di riferimento, possiamo decidere anche come veicolare i nostri messaggi.

Sostanzialmente sono stati “codificati” quattro tipologie di “toni”:
freddo, neutro, caldo e colorato.

Scala colori freddo-caldo

Si tratta di una vera e propria scala di colori, con propri passaggi intermedi, che vanno a coprire l’intera gamma di comunicazione: dal serio al faceto, dal programmatico all’amichevole.

La scelta è estremamente delicata perché un passo falso potrebbe compromettere non solo il singolo messaggio, bensì l’intera campagna di comunicazione che deve rimanere coerente in  tutti gli aspetti: dai colori al  visual, dalla scelta dei social  al copy e al Tone of Voice.